La malattia di Parkinson è una malattia neuro degenerativa. I sintomi motori tipici della condizione sono il risultato della morte delle cellule che sintetizzano e rilasciano la dopamina. Tali cellule si trovano nella substantia nigra, una regione del mesencefalo. La causa che porta alla loro morte è sconosciuta. All’esordio della malattia, i sintomi più evidenti sono legati al movimento, ed includono tremori, rigidità, lentezza nei movimenti e difficoltà a camminare. In seguito possono insorgere problemi cognitivi e comportamentali, con la demenza che si verifica a volte nelle fasi avanzate. La malattia di Parkinson è più comune negli anziani, la maggior parte dei casi si verifica dopo i 50 anni. La diagnosi nei casi tipici si basa principalmente sui sintomi. I moderni trattamenti sono efficaci per gestire i sintomi motori precoci della malattia, grazie all’uso di farmaci agonisti della dopamina. Col progredire della malattia, i neuroni dopaminergici continuano a diminuire di numero, e questi farmaci diventano inefficaci nel trattamento della sintomatologia e, allo stesso tempo, producono una complicanza, la discinesia caratterizzata da movimenti involontari.
Segni e Sintomi
Quattro caratteristiche motorie sono considerate come la base sintomatologia della malattia di Parkinson: il tremore, la rigidità, la bradicinesia (lentezza nei movimenti) e l’instabilità posturale. Il tremore è tipicamente a riposo, scompare durante i movimenti volontari e in genere peggiora nelle situazioni di stress emozionale, mentre è assente durante il sonno. La bradicinesia è un’altra caratteristica della malattia ed è associata a difficoltà in tutto il processo del movimento, dalla pianificazione all’iniziare e infine all’esecuzione. La bradicinesia non è uguale per tutti i movimenti, alcuni pazienti risultano in grado di camminare con gravi difficoltà, ma tuttavia riescono ancora ad andare in bicicletta. La rigidità è causata da una contrazione eccessiva e continua dei muscoli. La rigidità può essere associata a dolore articolare. L’instabilità posturale è tipica delle ultime fasi. Ciò comporta disturbi dell’equilibrio e frequenti cadute che possono causare fratture ossee. La deambulazione avviene tipicamente mediante piccoli passi, strisciati, con un avvio molto problematico e spesso si osserva il fenomeno della “festinazione” cioè la progressiva accelerazione della camminata fino a cadere.
Vi possono essere disturbi della deglutizione, il linguaggio può divenire monotono e poco espressivo; la mimica facciale è scarsa e l’espressione impassibile.
Sintomi Neuro-Psichiatrici
La malattia di Parkinson può causare anche disturbi neuro-psichiatrici, che possono essere da lievi a gravi, e che includono disturbi del linguaggio, della cognizione, dell’umore, del comportamento e del pensiero. Il deficit cognitivo più comune è la disfunzione esecutiva, che può comprendere difficoltà nella pianificazione, nella flessibilità cognitiva e nel pensiero astratto. Le fluttuazioni dell’attenzione e il rallentamento della velocità cognitiva sono ulteriori problemi a livello cognitivo.
I problemi più frequenti dal punto di vista comportamentale sono la depressione, l’apatia, l’ansia e difficoltà nel controllo degli impulsi che può portare all’abuso di farmaci o di alcool o al gioco d’azzardo patologico. Altri sintomi presenti sono problemi di sonno che possono manifestarsi con eccessiva sonnolenza diurna o con insonnia.
Stimolazione Celebrale Profonda (DBS) E’ una delle più moderne procedure chirurgiche utilizzate per il trattamento del Parkinson. Questo metodo prevede l’inserimento di un elettrodo in un punto definito del cervello. L’elettrodo viene poi collegato ad un generatore di impulsi (pacemaker) collocato sotto cute nella regione anteriore e superiore del torace. Gli impulsi elettrici provocano una diminuzione dei sintomi. La stimolazione può essere attivata o disattivata con l’ausilio di un telecomando. Le pile devono essere sostituite dopo 3-5 anni.