Si considera un vero e proprio intervento quando non è effettuato durante l’alzata e la cura della persona. Può essere rivolta alla persona non autosufficiente e gravemente compromessa sul piano fisico o parzialmente autosufficiente, quindi per mobilizzazione si intende tutto ciò che è mantenimento o recupero delle funzionalità muscolo-scheletrico.
Abolire il movimento significa privare il SNC (Sistema Nervoso Centrale) degli impulsi sensitivi provenienti dall’apparato scheletrico, con disturbi anche gravi dell’equilibrio e della deambulazione.
La deambulazione ha tre scopi principali:
- Prevenire lesioni secondarie come piaghe, lesioni cutanee, osteoporosi, lesioni di pressione (LDP) e i danni alla cartilagine;
- Favorire il mantenimento della capacità deambulare;
- Mantenere lo schema corporeo.
La mobilitazione si può effettuare con persone allettate, in carrozzina o con persone semi-deambulanti, e consiste nell’eseguire movimenti attivi, assistiti e passivi con esercizi di: lesioni, estensioni, ambizione ed adduzione.
Rotazione del capo e allineamenti posturali.
Sono compresi interventi di:
- Mobilitazione complessa: a letto o in carrozzina;
- Mobilitazione semplice: trasferimento dal letto alla carrozzina o viceversa, oppure utilizzo di ausili come sollevatore e deabilitatori.