I segnali non verbali

Studiare, approfondire e osservare il linguaggio non verbale arricchisce la visione e la descrizione del mondo. L’obiettivo della conoscenza potrà essere non solo quello di affinare le proprie capacità comunicative attraverso l’utilizzo del linguaggio non verbale, ma soprattutto quello di poter interpretare più chiaramente il messaggio dell’interlocutore. Al di là delle differenze culturali, anche a volte contrastanti, è come se esistesse per la specie umana un linguaggio universale.

Il linguaggio non verbale è contemporaneo a quello verbale e ciascuno, secondo la propria inclinazione ed educazione, sceglierà di utilizzare l’uno o l’altro.

Sono segnali non verbali la mimica, l’atteggiamento, la distanza, la gestualità: essi non hanno significati univoci e possono essere a volte fraintesi; altre capacità che contribuiscono all’apprendimento dei segnali non verbali sono una buona capacità di ascolto e una buona dose di empatia in quanto, comprendere il proprio mondo emotivo aiuterà ad intuire quello degli altri.

Occorre molta prudenza perché nessun segnale verbale è regolato da criteri assoluti e quindi necessitano di una corretta interpretazione in base ai criteri di onestà/sincerità, congruenza/incongruenza, scherno/ironia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *