Quando una persona si ammala può aumentare il suo bisogno di igiene e quindi, diminuire la sua capacità di accudire se stesso.
E’ necessario accudire il paziente dal punto di vista igienico sia per ragioni fisiche che per ragioni psicologiche.
Le nostre abitudini di igiene derivano dal concetto che noi abbiamo di esse, dal nostro ambiente culturale e dall’insegnamento che abbiamo ricevuto in famiglia, è la nostra cultura più che le nostre conoscenze scientifiche ad avere influenza sulla persona che assistiamo.
E’ molto importante possedere delle conoscenze di anatomia e fisiologia per comprendere il principio su cui si basano le pratiche di igiene e per valutare il bisogno di igiene individuale.
Per igiene si intende mettere in atto tutti quegli accorgimenti che quotidianamente garantiscono la pulizia e il benessere della persona nel rispetto delle sue abitudini di vita. Gli atti che assicurano un’igiene sono:
- Fare il bagno e la doccia
- Lavare il viso e le mani
- L’igiene orale
La valutazione del bisogno di igiene deve essere fatta con un’opportuna raccolta dati che identifica le variabili bio-fisiologiche, sociali e culturali. Esempi di alterazioni bio-fisiologiche sono:
- Incontinenza urinaria e fecale
- Fuoriuscita di secrezione da ferite
- Sudorazione profusa
I principali scopi dell’igiene sono:
- Pulire le mucose di cute e gli annessi cutanei
- Eliminare odori sgradevoli
- Mantenere il trofismo delle mucose e annessi cutanei
- Prevenire le infezioni
- Prevenire lesioni da decubito
- Favorire il movimento e la circolazione
- Migliorare l’immagine di sé
L’igiene personale è essenziale per mantenere l’integrità cutanea favorendo la circolazione e l’idratazione. La frequenza con cui effettuare l’igiene dipende dal bisogno individuale.